Siete poveri? Fatti vostri
Ovvero Fassino e il cedolino (scusate se non ho scritto nel titolo cazzi vostri ma sono un tipo educato e non sta bene)
Una settimana infuocata, cari amici, non soltanto in senso atmosferico.
Dopo che un sms ha annunciato ai percettori del sussidio/reddito di cittadinanza che dovranno procurarsi pane e companatico in altro modo;
Dopo l’elargizione di ben un euro al giorno alle famiglie bisognose da parte di Giorgia & co, intitolata Dedicata a te, annunciata con tripudio di fanfare;
Dopo aver appreso che l’erosione del potere d’acquisto dei salari in Italia, nell’ultimo anno, per effetto di inflazione e rincari è del 7,3%, fonte CorSera del 31 luglio (vedi foto), il doppio della media OCSE, oltre 6 volte il valore della Spagna, che ci segue nelle tristi classifiche dei salari europei ma mette la freccia e si prepara a sorpassare; primato condiviso con la crema dei sovranisti amici di Giorgia, con Orban leader indiscusso degli affamapopoli dell’Unione;
Dopo aver registrato ogni sottile distinguo atto a sottrarsi dall’obbligo morale di garantire a tutti i lavoratori una retribuzione dignitosa, sancito dalla Costituzione, nell’infinita discussione a proposito del salario minimo garantito (rullo di tamburi)
Si è alzato, fremente d’indignazione, dal suo scranno parlamentare, l’onorevole Piero Fassino, sventolando un cedolino-paga, a suo dire non scandaloso, di circa 4.700 euro netti, immagino relativi alla mensilità di luglio.
Ora, l’indennità parlamentare è una forma di garanzia, deve essere cospicua per prevenire corruzione e sostenere l’eletto nelle molte necessità legate al suo incarico rappresentativo.
Fassino, porello, si lamenta. In effetti ha sempre avuto l’aria afflitta. La Camera dei deputati, però, in parte lo consola e lo rassicura:
il magro netto (si fa per dire) relativo alla busta sventolata, è un po’ al di sotto di quanto attestato dalla fonte istituzionale (questo è il link), leggendo la quale scopriamo che l’indennità parlamentare ammonta precisamente a 16.160,58 euro lordi, che per effetto dei provvedimenti di contenimento della spesa relativa ai compensi dei parlamentari è ridotta, oggi, a 10.435 euro lordi, ai quali corrisponderebbe un netto indicativo di 5.000 euro;
A questa cifra si aggiunge una diaria di 3.503,11 euro al mese “a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”, un “rimborso delle spese per l'esercizio del mandato” da 3.690 euro al mese, 50% forfettarie e 50% a rimborso compensi corrisposti ai collaboratori, che quindi in linea di massima percepiscono una paga da fame;
le spese di trasporto e di viaggio sono così rimborsate: “Qualora la distanza da percorrere sia pari o inferiore a 100 km, il rimborso ammonta a 3.323,70 euro trimestrali; nel caso sia superiore, l'importo è pari a 3.995,10 euro a trimestre”;
per le spese telefoniche fanno 1.200 euro l’anno. Dopo cinque anni di mandato scatta poi il diritto alla pensione, che verrà erogata al compimento dei 65 anni d’età.
Ricapitolando:
10.435,00 lordi d’indennità
+3.503,11 rimborso spese soggiorno Roma
+1.845,00 forfettarie (50%) per l’esercizio del mandato
+3.323,70 rimborso spese viaggio, con biglietti ferroviari, aerei, marittimi e pedaggi autostradali gratuiti, se risiedono entro 100 km da Roma, 3.995,10 se oltre;
+100 euro al mese di spese telefoniche.
Fanno, per un parlamentare residente entro 100 chilometri da Roma, 19.206,81 euro lordi al mese, di cui solo poco più della metà pienamente soggetti a tassazione. Tralascio l’assistenza sanitaria integrativa perché i nostri rappresentanti contribuiscono, bontà loro, a finanziarla con una trattenuta mensile.
Per quanto riguarda il posizionamento retributivo dei parlamentari italiani nel contesto europeo, trovo sul web questa tabella, piuttosto indicativa:
Non solo il parlamentare italiano è quello meglio retribuito nell’Unione, ma è anche quello che più guadagna in proporzione ai salari medi percepiti dai lavoratori nel Paese. 4,23 volte lo stipendio medio di un dipendente. Da che dipende? Dal fatto che lo stipendio medio di un dipendente italiano è tra i più bassi, superiore soltanto a quello di spagnoli, greci e portoghesi, oltre ai recentemente aggiunti paesi dell’est. Il valore inserito in tabella è solo quello relativo all’indennità (10.435x12=125.220, facilmente verificabile).
Qui si ritorna all’insensatezza dell’uscita di Fassino, che dovrebbe incalzare il Governo su un tema caldissimo: la diseguaglianza spaventosa che esiste in Italia e la nutritissima schiera di lavoratori poveri che proprio il PD dovrebbe tutelare oltre ogni altra forza rappresentata in Parlamento.
Ma no: si preferisce difendere il privilegio, che scoccia sentir definire “di casta” (e come dovremmo chiamarlo altrimenti?) mentre si bolla come populista ogni desiderio di minimo riequilibrio della distanza sociale.
Il che dimostra chiaramente qual è il problema del PD: una dirigenza incapace di interpretare le istanze più urgenti, perché completamente scollata dalla realtà che vivono le persone che poi si vorrebbe votassero.
Chissà cosa pensano di questa uscita gli impiegati che per portare a casa 4.700 euro ci mettono tre mesi, gli operai che ce ne mettono quattro, i precari che alla fine di quei tre mesi perdono il lavoro, i pedalatori anonimi che di mesi ce ne mettono sei, rischiando la salute per portare pizze a domicilio, i braccianti, i dipendenti delle cooperative.
Ma a Fassino che gl’importa? Niente, a quanto sembra. Anche perché nel sopore generale che paralizza l’Italia questa sparata avrà al più sollevato qualche sopracciglio, spinto al massimo a mettere qualche like su un social, fremendo d’indignazione, dal divano.
ps: Hai letto il post dedicato alla memoria di Sinead O’Connor? è un insieme di pezzi recuperati in giro sul web, in italiano e in inglese, secondo me proprio belli. Se non l’hai letto eccolo qui: